J-F Miniot

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“Folk Bulletin: musica, danza, tradizione” (per ogni utilizzo di questi materiali contattarla preventivamente)

 

DANZE E RICERCA NEL POITOU

intervista a Jean-François Miniot

 

Jean-François Miniot è un personaggio particolare. All'età di 7 anni i suoi genitori l'hanno tuffato nella danza del Poitou, e ancora oggi non ne è riemerso. Dai 15 anni in poi ha iniziato un lavoro accurato di ricerca nella zona del Bocage che ha proseguito fino alla fine degli anni ‘80.Ha fondato diverse scuole popolari di musica e danza e ha tenuto numerosi corsi e stages. L’ho incontrato dopo uno stage di danze del Poitou tenuto a Milano all’Arci Bellezza… Era in compagnia di due musicisti che sono oggi i principali esecutori di questo repertorio : Benoit Guerbigny e Robert Thébaut.

 

 

Intervista a cura di Tiziano Menduto

Traduzione dal francese di Carla Caccia

 

D. E’difficile raccontare in un giornale dove si trova un luogo, una regione culturale... Tuttavia è necessario. Proviamo a farlo...

 

§         (Jean-François Miniot): Il Poitou è una regione che si trova nel centro-ovest della Francia. E' una regione che si trova tra la Bretagna e l'Occitania. Una regione di passaggio da tantissimo tempo, ma anche una regione che ha conservato una cultura tradizionale fino alla guerra 1914-18, una regione in cui la danza ha avuto grande importanza. Tanto tempo fa si diceva, come si legge nei testi dell'epoca, che le persone del Poitou ballavano molto bene. Il Poitou quindi è una regione tra la Bretagna e l'Occitania, tra la Bretagna e la Guascogna. Quanto alla lingua, si parla un dialetto francese con qualche parola che viene dall'occitano.

 

D. La regione del Poitou non comprende anche quella che noi chiamiamo Vandea?

 

§         (J-FM): Il Poitou è il nome di un'antica "provincia" francese, come La Bretagna, l'Aquitania, la Guascogna, la Normandia, la Borgogna… In Francia le provincie sono esistite fino alla rivoluzione francese, poi il potere politico ha diviso il paese in porzioni più piccole chiamate dipartimenti, e la Vandea è un dipartimento che faceva parte dell'antica provincia del Poitou. Questa antica provincia è stata divisa negli attuali tre dipartimenti amministrativi: Vandea, Deux-Sèvres e Vienne. Quindi la Vandea è uno dei dipartimenti. Quando parlo delle tradizioni del Poitou comprendo anche quelle vandeane...

 

D. In Italia ci sono molti appassionati delle tradizioni francesi, ma generalmente queste passioni si fermano alle regioni centrali - Auvergne, Bérry, Bourbonnais – o arrivano fino all’affascinante mondo bretone. Del Poitou si conosce poco o nulla. Come è la situazione in Francia? Ci sono stati dei lavori di ricerca e raccolta di materiali tradizionali?

 

§         (J-FM): Le raccolte sono iniziate principalmente nel 1970. Alcuni folkloristi ci hanno lavorato prima, alla fine dell'Ottocento, ma si trattava di lavori sulle canzoni, i racconti e tutto ciò che riguardava la letteratura orale. Per esempio, a quell'epoca si interessavano di più alle parole della canzoni piuttosto che alle musiche da danza. Quando la raccolta è cominciata, alla fine degli anni Sessanta, siamo partiti con dei registratori per raggiungere le persone anziane che facevano i musicisti, i cantanti, i cantastorie, e che avevano praticato le loro musiche, danze, canzoni e racconti e tutta una serie di altre cose nella loro gioventù... Alcuni l’avevano fatto prima della guerra del 1914 e altri tra la prima e la seconda guerra mondiale, periodo che segna la fine della società tradizionale, per lo meno nella nostra regione.

La grande rottura con la tradizione è avvenuta nella guerra del 1914-18: c'erano dei lutti per i morti in ogni famiglia, ma la gente ha voluto continuare a vivere dopo la guerra, a riprendere a ballare, ma le cose non furono più le stesse. Si incominciò a insegnare le danze. Prima non si insegnavano, facevano parte della normalità di ciascuno: quando si aveva l'età per farlo, si ballava. Lo si sapeva già. Ma poi si cominciò ad avere dei momenti previsti per l’insegnamento, come la domenica, in cui la gente si ritrovava… Quanto alle raccolte, sono relative alle stesse persone anziane che danzavano ancora subito dopo la guerra del 1914. Sono stati i più vecchi a occuparsene, quelli che avevano trascorso la giovinezza all'inizio del Novecento, che avevano vissuto queste tradizioni dal vivo e che quando iniziò il collectage avevano sui novant'anni. Noi non abbiamo fatto altro che raccogliere quanto rimasto, i resti, ma dei resti molto belli.  Abbiamo visto e ascoltato delle cose  molto belle… E’ stato fantastico. Abbiamo potuto filmare quelle danze. C'era una quantità di gente che aveva trascorso la giovinezza insieme, nello stesso periodo, e che dopo cinquant'anni danzavano le stesse danze tradizionali, con un'energia e una vitalità formidabili.

 

D. Al di là del collectage, quanto è stato importante e forte il movimento del folk revival in Poitou?

 

§         (J-FM): Sì, esiste un revival anche in Poitou. Noi stessi siamo stati già dei "revivalisti" quando ci siamo messi a fare collectage. Io avevo 13-14 anni. Era un movimento di revival molto concentrato sulla zona del Poitou, senza interessarci troppo di quel che succedeva al di fuori. C'è voluta la generazione di musicisti come Benoit per cominciare a guardarsi e confrontarsi anche con l'esterno.

 

D. Quali sono stati i rapporti tra il movimento del revival e la ricerca?

 

§         (J-FM): A livello di ricerca quello che potevamo fare era per lo più collectage con l’obiettivo di salvare. Si salvava, si salvava, si salvava e si praticava. Non abbiamo, secondo me, analizzato a sufficienza il nostro lavoro. Da una parte si registrava, si filmava, e poi in seguito si praticava, si suonava e si danzava, ma senza riferirci veramente alle registrazioni e ai filmati. C'era da un lato la la salvaguardia e dall’altro la pratica. Io, in realtà, ho subito fatto pratica ballando ( a sette anni) , prima ancora di occuparmi di collectage. Una cosa importante da dire è che quando si faceva collectage, si registrava, si filmava, ma, soprattutto, si imparavano le danze insieme alla gente. Ma si imparava troppo in fretta, non si capiva tutto, e oggi stiamo lavorando su questi archivi.

 

D. Il revivalismo, si sa, ha sempre aspetti positivi e negativi… Quali aspetti hanno preso il sopravvento nel movimento revivalistico del Poitou?

 

§         (J-FM): Jolly! Questo è proprio un bel problema... Preferirei che rispondessero anche gli altri, perché potremmo non essere tutti d'accordo.

 

§         (Benoit Guerbigny) Per me non ci sono dei buoni o dei cattivi movimenti se ci sono delle emozioni, se si ha un desiderio…

 

§         (J-FM): Vent'anni fa, nel Poitou forse ci credevamo puristi, ma non so se lo eravamo davvero. In ogni caso, abbiamo dato grande importanza a cose che, anche nella società tradizionale, non erano importanti. Cioè ci siamo dovuti confrontare con una tale ricchezza culturale che abbiamo visto e raccolto, una ricchezza che ci ha fatto una grande impressione… Era favoloso questo modo di danzare, questa musica, queste canzoni… Sentire queste donne capaci di cantare senza seguire una canzone, capaci di cantare una notte intera senza mai ripetere la stessa canzone… Davvero favoloso... Ma all'improvviso non avevamo tutte le chiavi per capire e ci attaccavamo a volte alla forma più che allo spirito. Nella danza, per esempio, abbiamo notato che un uomo alzava la gamba in un certo modo, ma per lui non era importante, non era pertinente, quel che contava era altro… Ieri parlavo di una danza di cui ho raccolto tanti spostamenti  nello spazio, ma nessuno ha senso se lo si insegna in modo isolato, da solo e se si fa fare a tutti insieme la stessa cosa. Quel che è interessante è che ogni „déplacement” si costruisce nel rapporto tra i ballerini. Ma di questo non ci siamo accorti subito. Per molto tempo abbiamo imparato il modo di spostarci del tal signore… Nel tal giorno… Alla tal ora. Quindi il „purista” era completamente da un'altra arte rispetto a quel che succedeva veramente nella società tradizionale. Io penso che siamo tutti revivalisti. Ho un grande interesse relativamente a questo mondo, ma per quanto mi riguarda è vero che ci sono cose che amo in modo viscerale e che voglio trasmettere. Tutti siamo revivalisti, ma non necessariamente amiamo le stesse cose.

 

§         (BG): Io personalmente, come musicista, trovo straordinario quello che accade a livello umano nel nostro lavoro. Fare semplicemente della musica perché qualcuno danzi… Quello che conta per me è questo incontro tra i musicisti e i danzatori.

 

D. E’ venuto il momento di dire qualcosa di specifico sulle danze tradizionali nel Poitou...

 

bullet (J-FM): Ci sono 4 famiglie di danze raccolte nel Poitou.

Una prima famiglia è quella delle ronde cantate. È un repertorio importante e antico, perché c’erano molte ronde cantate, ma a poco a poco questo repertorio si è ristretto ad alcune zone, regioni, come le isole sulla costa atlantica, l'Ile d'Yeu e l'Ile de Noirmoutier. In alcuni casi se è ristretto  ad alcune famiglie, nel senso che si continuava a danzare la ronda solo nelle serate familiari e, in certi casi, la danza era fatta solo da bambini. Quando ero piccolo abbiamo avuto una tradizione di ronde cantate nel cortile della scuola, imparate non dalle maestre, ma dai bambini tra di loro.

Poi c'è tutta l'eredità del branle. L’eredità di melodie e ritmiche dei passi che sono ripresi dai branle e da segmenti di passi di branle semplici e doppi; branle che si danzavano in tutta la regione e che hanno assunto forme diverse a seconda dell'epoca. Q uando, ad esempio, è arrivata la contraddanza  e le danze "in quadrato", si è adottato anche nel Poitou questo modello, applicato alla forma della danza, agli spostamenti. Tuttavia abbiamo continuato a danzare tutto questo sulle melodie e con i passi che si danzavano prima in ronda o in catena. Quindi la Maraïchine, l’Avant deux e altre danze sono della stessa famiglia... Sono dei branle e vi si ritrovano ovviamente gli stessi passi. Hanno forme diverse, in ronda o in catena, con melodie simili, questo è quello che io chiamo l'eredità del branle.

Poi ci sono le bourrée. Non so dire quando sono arrivate, ma nel sud del Poitou si ha l'arrivo delle danze a 4 tempi che noi abbiamo chiamato Marchoise, Limousine, ballo a 3 tempi, ma che potevano anche chiamarsi bourrée.

Infine c'è la famiglia più recente, le danze arrivate alla fine del XIX secolo-inizio XX secolo dalla città. Danze che non si sono veramente integrate nella tradizione locale, nel senso che non differiscono molto dalle danze che si trovano un po' dappertutto altrove. Sono le danze di coppia e le quadriglie, cioè delle contraddanze con numerose figure e passi. Questa è l'ultima tappa. Io per esempio ho raccolto una mazurka che è praticamente la stessa raccolta da Pierre Corbefin a St-Martin nel Gers (vicino ai Pirenei). Sono repertori diffusi a partire dalla città, piuttosto tardi e in un modo un po' anarchico, nel senso che non credo proprio che esistano specificità regionali, per lo meno da noi, nelle danze di coppia. C'è una diversità interessante, ma non c'è una specificità.

Ecco le nostre 4 famiglie di danze.

 

D. Vorrei approfondire quanto hai detto sulle bourrée. Nel centro della Francia c'è una tradizione molto forte di bourrée. Ma la bourrée che vediamo nel Poitou  è un po' diversa come stile, è un po' più saltata. C'è una ragione per questo?

 

bullet (J-FM): Sarò sincero. I collectages fatti nella regione dove si praticavano le bourrées sono molto meno numerosi delle regioni in cui si praticava l’avant deux. Le marchoises, i bals e le limousines  spesso si danzano senza avere un archivio, una memoria storica. La gente le balla, le ha viste ballare… Io non ho mai visto donne ballare la marchoise. Sappiamo da testimonianze che le donne ballavano la marchoise, indifferentemente con o senza gli uomini,  ma io non le ho mai viste. Ho sempre visto ballare uomini tra di loro. Quindi è diffcile parlare in generale e questo falsa un po' la percezione.

Noi abbiamo un repertorio molto ricco, ma certe danze si danzavano poco, almeno ai tempi in cui si cominciava a fare ricerca. Vi faccio un esempio. La sola volta che ho raccolto un pas d’ été è stato quando avevo 14 anni, ero da un vecchio signore in Vandea, ed è l'unica volta che ho visto ballare un pas d’ été. Per mostrarcelo, liberare i suoi piedi e farci vedere il passo, ha dovuto salire in piedi sul tavolo della sua cucina. È l'unica volta che ho visto un danzatore di questa danza. Inutile dirvi che la testimonianza in questo caso è debole, perché il tipo era anziano, non poteva più camminare, e in questo caso siamo al limite. Da noi ci sono alcune danze che sono state ricostruite a partire da piccole parti riprese qua e là. Quando non ci sono registrazioni filmate è la memoria di coloro che hanno raccolto una danza a trasmetterla, e quindi è una memoria fragile.

 

 

D. Qual è il rapporto tra le danze militari e le danze tradizionali?

 

bullet (J-FM): In Francia, nel XIX secolo, c'è stato l'insegnamento delle danze nell'esercito. Questo insegnamento si è basato su due repertori: il repertorio delle danze ballate all'inizio del XIX secolo e sulle danze che si ballavano, ad esempio, nelle sagre. Per i militari, dunque, c'è stato un insegnamento di danze molto strutturato. C'erano dei corsi, delle lezioni di danza e dei maestri. Bisognava essere capaci di danzare una danza per passare un piccolo diploma. Quando gli abitanti delle diverse regioni tornavano dopo alcuni anni nella loro regione, questo insegnamento militare era utilizzato dalla tradizione locale.

In Poitou non è stato veramente così, ma abbiamo testimonianze isolate di gente che hanno continuato a danzare dei passi particolari su delle melodie tradizionali (ma non solo) : erano una sorta di danze di dimostrazione, per brillare, farsi notare davanti alla gente, alle ragazze. Il pas d’ été è stato raccolto da noi, in Poitou e Vandea, sotto forma di tracce sparse. Abbiamo, come detto prima, qualche testimonianza. Ma poco di più. Il pas d’ été copre anche una realtà particolare. E’ una forma di contraddanza rapida. Passi individuali, passi di danzatori che sono un'interpretazione locale di quello che probabilmente è stato l'insegnamento militare.